Camera di Commercio di Ravenna
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Interventi 6a Giornata dell'economia

pubblicato il 09/03/2010 10:28, ultima modifica 09/03/2010 10:28

- Interventi dei relatori

 

Gianfranco Bessi, Presidente della Camera di Commercio

"Tre temi emergono dall’analisi sulla nostra economia - ha detto Gianfranco Bessi - poca specializzazione territoriale, eccessiva frammentazione aziendale, allargamento della forbice della sperequazione sociale. Tre risposte sintetiche. Stiamo lavorando con le istituzioni e gli enti economici per la realizzazione di distretti specializzati. Penso a quello della nautica, al polo energetico, a quello della meccanica, dei materiali ceramici avanzati. Secondo tema: la frammentazione. Le associazioni di categoria puntano sulla creazione di reti di imprese. Noi sosteniamo questo impegno, perché la competitività internazionale richiede massa critica consistente. Infine, la sperequazione. In provincia di Ravenna l’equilibrio sociale ha sempre garantito pace sociale, benessere, qualità della vita. Se la sperequazione esiste, è minore rispetto al resto del Paese per la forte concertazione che ha sempre caratterizzato i rapporti tra forze economiche, sociali e istituzionali. Ad attutire gli effetti più negativi della sperequazioni, da noi ha fortemente contribuito il movimento cooperativo, protagonista di tante iniziative solidaristiche”.

 

Paola Morigi, Segretario Generale della Camera di Commercio

Il Segretario ha illustrato le numerose iniziative camerali tese a promuovere l’innovazione e l’internazionalizzazione delle imprese (contributi destinati a chi presenta brevetti o favorisce i processi innovativi,  contributi corrisposti ai Confidi finalizzati all’innovazione o al risparmio energetico,  promozione del tema della responsabilità sociale con il marchio “Impresa etica”, attenzione alle tematiche ambientali con il Premio Ambiente e i corsi Emas ed Ecolabel per favorire l’ecosostenibilità e alla qualità dei servizi con il marchio Isnart per le imprese che operano nel settore della ristorazione, alberghiero, termale, ecc.). Non  vanno poi trascurati - ha detto - i processi innovativi attuati attraverso il Registro imprese: con “ComUnica” la Cciaa di Ravenna sta sperimentando, insieme ad altre 9 Camere di commercio italiane, l' iscrizione delle nuove imprese direttamente a Cciaa, Agenzia delle entrate, Inps ed Inail. Infine, ha invitato le Associazioni di categoria a promuovere e favorire la crescita delle piccole e medie imprese attraverso un’opera di tutoraggio che le spinga a “fare rete” per competere nell’economia globalizzata. Agli enti locali e agli altri enti pubblici, invece, un invito ad essere attenti e selettivi negli investimenti sulle infrastrutture, attivando le risorse proprie necessarie o utilizzando quelle messe a disposizione da altri enti (Regione, Stato, U.E.)e concertando le scelte più importanti.

Guido Caselli, dirigente dell'area Studi di Unioncamere Emilia-Romagna

Guido Caselli ha esordito rilevando come Ravenna sia la 213esima provincia tra le 1.251 dell’Unione Europea per valore aggiunto per abitante misurato in standard di potere di acquisto, posizione che la colloca nel gruppo delle aree più ricche d’Europa. A presentare la maggior ricchezza pro capite sono i cittadini delle grandi aree metropolitane (in particolare Londra, Amburgo, Vienna e Parigi), mentre i valori più bassi si registrano in alcune province della Romania e della Bulgaria. Negli ultimi cinque anni i Paesi di nuova entrata nell’Unione Europea hanno registrato saggi di incremento medi annui prossimi al 6%, i Paesi dell’area Euro si sono attestati attorno all’1,4%, l’Italia si è fermata allo 0,8%.
Il rallentamento della crescita nazionale si è manifestato in tutte le province e regioni, Ravenna ed Emilia-Romagna compresa. Se si confronta il dato della provincia ravennate con le aree europee che per dimensione, ricchezza e per struttura più le si avvicinano emerge una minor dinamica dell’economia di Ravenna. Nel 1995 Ravenna occupava la 158esima posizione nella graduatoria delle province più ricche, in dieci anni vi è stata una perdita di 45 posizioni, nella quasi totalità ascrivibile all’”effetto Paese”, cioè all’appartenenza al sistema Italia.

Enzo Rullani, professore di Economia della conoscenza presso la Venice International University

Enzo Rullani ha rilevato come dall’analisi di Caselli emerga il buon posizionamento della
provincia di Ravenna sul piano del benessere economico e della crescita.
Due però i punti critici. Il primo è relativo alla produttività, che non cresce come accade un po' a tutto il sistema italiano: un fatto drammatico perché negli altri Paesi, come la Cina, è in forte espansione. Seconda criticità, il posizionamento competitivo poco orientato all'economia materiale: si sviluppano troppo lentamente i servizi innovativi, per cui è importante che Ravenna faccia uno scatto in avanti, ottimizzi la buona posizione che occupa per un ulteriore salto di qualità.

 

 

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